LA MIA STORIA
DAI VICOLI DI NAPOLI AL TETTO DEL MONDO
Quanto riportato sulla copertina…
“Bravo continua così”.Va bene” Quando le parole di incitamento vengono da Diego Armando Maradona,all’epoca ancora il numeo 10 del Napoli più forte di ogni tempo, il cuore e la mente di un ragazzo di diciotto anni volano lontanissimi .
Ma Fabio Cannavaro, quel ragazzo che stava marcando El Diego in una partitella di allenamento ,non poteva certo pensare che un giorno avrebbe vinto i Mondiali e il Pallone d’Oro.
La “mia storia” è l’esaltante autobiografia del calciatore soprannominato il Muro di Berlino, conteso dai più blasonati club del mondo, dagli stilisti e dai pubblicitari, ma che è rimasto uguale a quello che giocava a pallone nei vicoli di Napoli.
I valori popolari e profondi della sua città natale – la grande umanità, la voglia di farcela, la generosità,il senso della famiglia – sono alcuni degli ingrdienti che hanno fatto di Fabio Cannavaro un grande uomo e di conseguenza un grande campione.
La sua carriera è stata formidabile dall’esordio in serie A con il Napoli, la parentesi internazionale nel Real Madrid e il ritorno alla juventus passando per l’indimenticabile notte di Berlino.
Ma Il Cannavaro superstar del circo classico si scambia ancora messaggini con i ragazzi che giocavano con lui nella Primavera del Napoli, organizzza rimpatriate in italia con gli ex compagni di squadra , chiama tutte le sere a casa di mamma e papà ed è l’unico Pallone d’Oro che ha voluto festeggiare il trofeo in una scuola elementare di Forcella ,tra la sua gente.
Oggi che il calcio mostra sempre più frequentemente il suo volto cinico e manageriale , la storia di Cannavaro ci racconta che c’è ancora spazio per le persone vere , spinte dalla sana passione di correre dietro a un pallone . E poco importa se quel pallone é dentro a uno stadio gremito di gente o in una strada con gli amici di sempre.