lunedì 8 agosto 2011






L'ex capitano della Nazionale si prepara per l'amichevole contro il Manchester United per l'addio al calcio giocato di Scholes




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sabato 9 luglio 2011

Fabio Cannavaro si ritira
"Non posso più continuare"

Il capitano della nazionale campione del mondo annuncia il suo addio al calcio giocato dopo una carriera ricca di trionfi. Decisivo l'ultimo infortunio al ginocchio: "La cartilagine ha ceduto", anche Lippi lo ricorda come "una grande persona prima ancora che un grande giocatore"

 

 DUBAI - Si ritira dopo 136 presenze in nazionale (record assoluto), 695 partite ufficiali di club e 19 anni nel calcio professionistico. Fabio Cannavaro appende le scarpette al chiodo all'età di 37 anni (38 a settembre) dopo una vita vissuta sui campi da calcio e un palmares ricco di soddisfazioni. Una carriera culminata nella vittoria del Mondiale del 2006 (esattamente cinque anni fa il trionfo a Berlino) da capitano e protagonista assoluto. Uno dei 5 italiani, unico difensore, ad aver vinto il Pallone d'oro, impresa che non è riuscita a mostri sacri del calcio italiano come Baresi e Maldini. 

GINOCCHIO MALANDATO - Cinque anni fa alzava al cielo di Berlino la Coppa del mondo, oggi annuncia il suo addio al calcio. L'ex capitano della Nazionale azzurra ha incontrato i dirigenti dell'Al Ahli e per poi annunciare che, a causa di problemi fisici, non potrà rispettare, da giocatore, l'anno di contratto che lo lega ancora al club degli Emirati Arabi. "Sono molto triste. Il calcio è tutto per me e non è semplice - ha dichiarato Cannavaro - purtroppo questo momento arriva per tutti e bisogna affrontarlo. Il mio ginocchio non mi permette di continuare". A porre fine alla carriera di Cannavaro sono stati proprio  i problemi legati al ginocchio: "la cartilagine ha ceduto, mi sono rivolto al professor castellacci - ha detto Cannavaro -. Ho provato a curarmi per tutto il periodo di vacanza. Ma quando a Miami mi sono reso conto che avevo dolore per una semplice corsetta, ho capito che
non potevo più andare avanti".

 ADESSO DIRIGENTE - L'ormai ex difensore continuerà comunque la sua esperienza in Dubai: "Resterò all'Al Ahli per altri tre anni come dirigente. Farò un pò l'uomo immagine e mi stimola molto lavorare qui. Avevo in mente di giocare ancora un altro anno, ma non sarebbe stato corretto". Cannavaro resterà come consulente tecnico. Il presidente dell'Al Ahli, Abdullah al-Naboodah, si è detto contento di poter contare "sui 19 anni di esperienza calcistica di Fabio. Ha vinto un Mondiale e ha giocato ai massimi livelli in Europa, potrà darci ancora una mano".

LA CARRIERA - Cresciuto nelle giovanili del Napoli, Cannavaro detiene il record di presenze in nazionale (136) di cui è stato capitano per 8 anni. Con la maglia del Parma ha vinto una coppa Uefa, due coppe Italia e una supercoppa italiana. Dopo la deludente esperienza all'Inter è passato alla Juventus dove ha vinto i due scudetti poi revocati nell'ambito dell'inchiesta Calciopoli. Dopo il successo al mondiale, che gli ha consentito di vincere anche Pallone d'oro e Fifa World Player, si è trasferito in Spagna nel Real Madrid con cui ha vinto due campionati e una supercoppa spagnola.

LE PAROLE DI LIPPI - Anche l'ex commissario tecnico della nazionale azzurra Marcello Lippi, intervistato da Sky Sport 24, ha parlato della decisione di Cannavaro di ritirarsi. "Fabio Cannavaro è una grande persona prima ancora che un grande giocatore. Sento molto spesso Fabio, era soddisfatto di questa esperienza a Dubai, anche se era consapevole di non essere in una squadra molto competitiva. Probabilmente avrà avuto qualche problemino fisico, tipo quello al ginocchio e quindi avrà deciso di chiudere, ora dobbiamo stringerci intorno a lui". Un saluto affettuoso da chi l'ha conosciuto, da chi l'ha ammirato e da chi ha esultato con lui quando quel 9 luglio di cinque anni fa alzò al cielo quella coppa che tutti vorrebbero anche solo toccare. E lui quella stessa notte, ci ha dormito insieme.

IL SALUTO DEGLI JUVENTINI - Dal ritiro di Bardonecchia, il saluto di tanti giocatori juventini, ex compagni di Cannavaro e non:
BUFFON - "Più che un compagno di squadra, Fabio è un amico. Insieme abbiamo giocato e vinto tanto. Sul campo era il mio scudiero".

DEL PIERO - "Un grande giocatore. Ci uniscono i ricordi di tante vittorie con la Juve e con la Nazionale. Gli mando un abbraccio".

PIRLO - "Il ricordo più bello di Fabio non può che essere quello di cinque anni fa. È stato un gran compagno di Nazionale e un avversario temibile nei club".

TONI - "Il Mondiale vinto insieme in Germania ci legherà per sempre. Fabio è un amico e ci sentiamo spesso ancora oggi".

IAQUINTA - "È stato un onore giocare e vincere un Mondiale con lui. In Germania fu il migliore e meritò il Pallone d'Oro".

CHIELLINI - "Per me è stato come un fratello maggiore. Come difensore ho imparato tanto potendo giocare al suo fianco. Un modello da seguire".

MARCHISIO - "Con lui ho avuto il piacere di giocare solo un anno tra Juventus e Nazionale, ma è stato importante. Mi ha aiutato molto".

QUAGLIARELLA - "Fabio Cannavaro è il capitano dei capitani!".



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lunedì 28 marzo 2011

Fabio Cannavaro: "Scudetto? E' difficile, ma ci credo. Mio fratello meriterebbe la Nazionale"



L'ex capitano della Nazionale italiana, Fabio Cannavaro, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Repubblica.
E’ vero che sta per entrare in politica, nella squadra di Lettieri, il candidato sindaco del centro-destra a Napoli?
"A me interessa la questione giovanile, che non è né di destra, né di sinistra".
Quindi lascerà il calcio?
"No, resterò qui a Dubai fino al 2012. Nello stesso tempo cercherò di fare qualcosa per Napoli e per i napoletani".
Nessuna nostalgia dell’Italia e di Napoli?
"L’Italia è il mio paese e Napoli la mia città. Tornerò, come da Madrid".
Può chiarire se tornerà alla Juve da dirigente?
"Quando arrivai dal Real, c’era una clausola per lavorare 4 anni in società, una volta smesso di giocare. Quel contratto esiste ancora, vedremo".
Al Napoli lei non è riuscito a tornare da calciatore. E da dirigente?
"Domanda da girare a De Laurentiis. Per fortuna sono nella condizione di potere vagliare le proposte. Io ho passione per Napoli, dove i miei figli non hanno mai vissuto e dove vivono i miei genitori, e per il Napoli, dove mio fratello Paolo è capitano di una squadra in corsa per lo scudetto. Secondo me, meriterebbe la Nazionale".
A proposito, lo scudetto è un sogno?
"Non è vero, ma ci credo. E’ difficile. Però il Napoli, rispetto a Milan e Inter, ha il vantaggio della spensieratezza".



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